martedì 19 febbraio 2013

"e... arriva l'aurora" (45)


45)
    Per tutta la durata dellacena che fu eccellente ed accompagnata da un ottimo servizio, Giada si sentìaddosso gli occhi di Dodo ed il suo sguardo la infastidiva.
Notò soltanto cheil cameriere continuava a riempirgli il bicchiere di vino. Evitò sempre diguardarlo ma il fatto la metteva a disagio.
    Al dessert Geo si alzò peril tradizionale brindisi. Ringraziò parenti ed amici per essere intervenutiassicurando che altre riunioni si sarebbero susseguite; alla fine prese unamano di Giada, la fece alzare e:
    " Un grazieparticolare alla mia amica Giada che ha permesso tutto questo. La sua bravura,la sua disponibilità, la sua gentilezza sono state incommensurabili ed io lesono infinitamente grato." l'abbracciò e la baciò sulle guance.
    Vi fu un battimanigenerale. Giada diventò rossa perché non se lo aspettava e si sedette. Dallatavolata una voce gridò:
    " Discorso, discorso.Vogliamo il discorso."
    Giada si alzò e:
    " Geo come suo solitoha esagerato. Questo lavoro mi ha estremamente entusiasmata ed il meritomaggiore é di Grazia che mi ha permesso di arredare la casa. Senza tutte le suebelle cose il risultato non sarebbe stato il medesimo. Facciamo quindi unbrindisi a lei." Alzò il calice e tutti applaudirono Grazia.
    Mentre c'era tanta allegriaMargherita si alzò, si avvicinò a Geo e gli chiese:
    " Anch'io posso bere?Bevono tutti! Ti prego professore ..." e lo guardava con occhi imploranti.
    Geo si mise a ridere. Presela bimba sulle ginocchia, si fece portare un bicchiere pulito, versò qualchegoccia di spumante e glielo porse. Lei lo bevve, il naso le pizzicò e starnutì.
    " Ti é piaciuto?"le chiese Geo.
    " Non tanto."rispose la piccola con una smorfia " Io credevo fosse dolce ed invece éamaro."
    " Ma un bacio me lodai lo stesso?"
    " Certo!" e glistampò un sonoro bacio sulla guancia.
    A quel punto arrivò dicorsa Valentina:
    " Anch'io il bacio zioGeo."
    Geo la mise sull'altroginocchio e si fece dare il bacio. A quel punto tutte contente le due bimbe,tenendosi per mano, insieme ai maschietti si recarono a vedere la televisione.
    Dopo il caffè, con granvelocità, i camerieri sparecchiarono, tolsero il tavolo, portarono via le sedieed il salone riprese il suo normale aspetto. Chi si accomodò nei morbidi divanie poltrone, chi girava per la casa, chi seduto sulle sedie. Grazia e Francescasedute vicine parlavano fitto, fitto.
    Giada si era premunita diun lettore cd e vari compact disc e la musica inondò il locale.
    Tutti avevano una granvoglia di divertirsi: subito Geo invitò la mamma a ballare, Tommy invitòFrancesca e tutti gli altri li seguirono. Geo poi passò a Giada ed infine aSisa. Lui, vestito di blu colore che metteva ancor più in risalto i capellibianchissimi, era veramente affascinante e con Sisa formavano una bella coppia.
Giada e Francescasi guardarono e si capirono. Tutti invitarono Giada e lei non si perse unballo. Fu la volta del bel Dodo:
    " Finalmente possoballare con te. E' un po' che cerco d'invitarti ma ho notato che sei moltorichiesta sulla piazza e ne comprendo il motivo."
    Giada non rispose ed amalincuore ballò. Durante il lento lui la stringeva un po' troppo e le disseall'orecchio:
    " Sei una delle donnepiù sexy che abbia mai conosciuto ed il colore dei tuoi capelli mi faimpazzire. Non ti dico la mia sensazione nell'averti fra le mie braccia:
arrossiresti comesei arrossita prima ma per diverso motivo." e mentre parlava le alitavasul collo.
    L'impulso di Giada fuquello di dargli uno spintone ma si trattenne ed allontanandolo da lei:
    " Per cortesiastaccati un po' perché così non riesco a respirare."
    " E tidispiace..?" continuò lui in modo viscido.
    Lei, con voce dura,guardandolo dritto negli occhi:
    " Molto! E non mi vaper niente!" si staccò e lo lasciò in piedi, solo, in mezzo alla stanza.
    Per il resto della serataquando lo vedeva avvicinarsi, svicolava. Era molto stanca e la testa lecominciava a dolere. Decise di salire in camera per prendere un analgesico.
    Stava estraendo lacompressa dal flaconcino quando sentì dei passi avvicinarsi alla stanza e,dalla porta aperta, entrare Dodo. Questi chiuse la porta, cercò la chiave chefortunatamente non c'era perché le chiavi non erano state ancora consegnate.
    " Che vuoi? Che ci faiqui?" gli chiese Giada cercando di raggiungere la porta.
    " Voglio te! Non l'haiancora capito?"
    " Ma io non vogliote!" disse cercando di mantenersi calma ma con fermezza.
    " Non é possibile! Ledonne impazziscono per me. Chissà quante volte ti sei fatta il canutocervellone. Siete stati insieme tanto tempo ed un tipo passionale come te, noné certo stata con le mani in mano."
    Era lampante che fosseubriaco e le si stava sempre più avvicinando. Giada si guardò intorno percercare qualche oggetto che le potesse servire da difesa ma non c'era nulla cherispondesse alle sue necessità. Era arrabbiatissima ma anche terrorizzata.Molte volte aveva pensato come si sarebbe comportata in un caso del genere mauna cosa é pensarlo e tutto ti sembra facilmente risolvibile, un conto étrovarcisi dentro. L'uomo continuò:
    " Vedrai che poi miringrazierai perché io ti farò arrivare alle stelle per il piacere che proveraied il paragone con il mio quasi cugino svanirà. Lui avrà tanto cervello ma ioho tanto d'altro." ed era a pochi centimetri da lei.
    " Fermatiimmediatamente altrimenti mi metto ad urlare come una forsennata e tu saraibuttato fuori da questa casa."
    " Urla pure, bellarossa. Con il baccano che fanno di sotto nessuno ti sentirà, non hai via discampo."
    Giada in quei pochi secondisi pentì di non aver mai preso lezioni di karatè ma una cosa sapeva benissimo:quale poteva essere il punto debole dell'uomo che stava per violentarla.
    Al piano terra, Geo avevavisto Giada allontanarsi e poco dopo sparire anche Dodo. Non aveva mai potutosoffrire quell'uomo perché ne conosceva bene la razza. La madre l'aveva pregatod'invitare Sonia perché la nipote le faceva una gran pena; le era affezionata esoffriva nel vederla plagiata da un elemento del genere.

Nessun commento:

Posta un commento