sabato 2 febbraio 2013

14° Capitolo "e... arriva l'aurora" (29)


14


29)
    Giada e Sisaerano amiche da più di vent'anni, infatti si erano conosciute sui banchi dellaprima elementare. Era nata subito in loro una simpatia reciproca e non si eranopiù lasciate. Avevano la stessa età: Giada di gennaio e Sisa di settembre.Insieme aveva condiviso gioie e dolori, le loro simpatie ed antipatie e le loroprime cotte.
    Studiavano insieme a casa dell'una o dell'altra e, puravendo caratteri completamente diversi, non avevano mai litigato e nessunapiccola incrinatura aveva intaccato la loro amicizia.
    Giada l'avevaconsolata quando il papà di Sisa era morto improvvisamente a causa di uninfarto, al primo anno di liceo e Sisa non l'aveva mai lasciata sola neppure unattimo quando i genitori di Giada erano scomparsi per un incidente stradale.Lei aveva da poco compiuto diciannove anni, si era iscritta alla facoltà d’Architetturamentre Sisa aveva scelto Economia e Commercio.
    Erano statimomenti terribili e Sisa aveva temuto che l'amica non si sarebbe più ripresaperché, fino a quel momento, era cresciuta adorata dai suoi che vivevano soloper lei. Non aveva altri parenti e rimaneva sola al mondo. Fortunatamente,sebbene la giovane età, aveva una volontà ferrea e decise che nulla sarebbecambiato per lei: avrebbe terminato l'università e si sarebbe fatta stradanella vita perché questo doveva ai suoi.
    I primi mesi,dopo la disgrazia, visse quasi completamente a casa di Sisa e Francesca fumeravigliosa. Passato un anno vendette la casa, satura di troppi ricordi edacquistò quella dove attualmente viveva. Non aveva, fortunatamente, avutoproblemi finanziari perché i suoi erano persone benestanti e previdenti edavendo lei la maggiore età aveva potuto subito gestire l'eredità.
    Molto matura,aveva programmato quello che poteva o non poteva fare e tutto era filatoliscio.
    Nel periodo cheGiada cambiava casa conobbero Andrea Gerini che era il proprietario di unaditta di traslochi ed aveva venticinque anni.
Sisa era una ragazza molto carina: capelli castano/dorati, lisci, lunghi;bellissimi occhi di un azzurro intenso; un nasino all'insù ed una piccola boccacon denti perfetti. Meno alta di Giada ma molto ben proporzionata.
    Andrea cominciòsubito a farle una corte serrata e Sisa s'innamorò di lui perdutamente. Per leiera il primo amore ed Andrea, che era veramente un bel ragazzo, lacorrispondeva in pieno.
    Anche a Giada,Andrea era simpatico lo trovava però un po' troppo facilone ed infantile mavedendo l'amica così felice non esternò mai il suo pensiero che, riteneva,potesse essere solo un giudizio personale.
    Dopo un anno idue si sposarono e Giada fu la damigella d'onore. Sisa era incantevolenell'abito lungo, bianco ed insieme formavano una bella coppia.
    Andrea avevacomperato un appartamentino in via Castel Morone ed il loro nido era delizioso.Lui lavorava, lei studiava e tutto filava a gonfie vele.
    Trascorsero treanni durante i quali le due amiche si vedevano abbastanza spesso.
    Una sera Giadaandò a mangiare una pizza con un suo compagno d'università. Il locale sitrovava sui Navigli in una via piuttosto nascosta. Appena entrati nella pizzeria,Giada rimase senza fiato: a pochi tavoli da lei c'era Andrea che cenava con unamorettina vestita in un modo piuttosto eccentrico. Il comportamento dell'uomoera inequivocabile e la sua partner sembrava gradire molto le sue avances.
    Giada chiesesubito al suo amico di uscire e cambiarono locale.
    Quella nottelei non chiuse occhio perché non si sarebbe mai immaginata una cosa del generein quanto lui si mostrava sempre innamoratissimo di Sisa ed il loro ménagesembrava felice. Non sapeva che fare. Dirlo all'amica voleva significareannientarla ma stare zitta non era possibile. Decise di parlare ad Andreaperché sperava che 'uomo avvisato...'
    Gli telefonò inditta dicendogli che aveva necessità di chiedergli una cosa e lui accettòsubito di vederla. Si trovarono in un bar presso l'università e Giada aveva ilcuore in gola perché non sapeva come cominciare il discorso.
    " DimmiGiada." iniziò lui. " Che posso fare per te?" e mentre parlavala guardava in un modo strano.
    " A menulla." rispose Giada " Ma forse puoi far qualcosa a te stesso."
    " Noncapisco." disse lui sorpreso.
    " L'altrasera ti ho visto in dolce compagnia in una pizzeria."
    " Non tiho vista! Altrimenti ti avrei salutata volentieri."
Questa volta fu Giada ad essere sorpresa:
    " Ma ilfatto che io ti abbia visto con un'altra, non ti fa né caldo né freddo?"
    " Appunto!Il fatto mi lascia completamente indifferente."
    " ESisa?"
    " Sisa éfelice e vive beata e tranquilla e non credo che tu voglia rovinare questo suostato di grazia."
    " Ma tunon l'ami?"
    " Certoche l'amo! Ma i campi sono pieni zeppi di bellissimi fiori ed appena mi sipresenta l'occasione, io li raccolgo e non mi dispiacerebbe raccogliere anchete. Mi hai sempre intrigato ed all'inizio ero indeciso se fare la corte a te oda Sisa ma tu eri così fredda e distante che ho scelto lei."
    Giada eraletteralmente rimasta a bocca aperta. Le sembrava di sognare. E questo era ilcompagno della vita della sua amica? Si alzò e guardandolo con tutto ildisprezzo che poteva:
    " Mi faisemplicemente schifo! Attento a te Andrea: non far soffrire la mia amica odovrai vedertela con me ed allora costaterai che, oltre ad essere distante efredda, sono terribile e vendicatrice."
    Uscì dal barche aveva la testa in fiamme. Tutto si era immaginata ma che lui si potessecomportare con tanta spavalderia, vantandosi del suo comportamento non l'avevacertamente previsto.
    Con varie scusediradò le visite a casa di Sisa e fece tutto il possibile per non imbattersimai in Andrea.
    Un giornoincontrò per strada Francesca e la trovò triste e giù di corda.
" Che c'è Francesca? Non stai bene?" le chiese premurosamenteGiada.
    " No, no,sto bene." rispose Francesca.
" Eppure c'è qualcosa che ti preoccupa." insistette Giada." Non dimenticare che ti conosco troppo bene. Sputa il rospo."
    Francesca nonvedeva l'ora di sfogarsi perché aveva un gran peso sullo stomaco che dovevatogliersi.
    " E' perAndrea." e guardando Giada la vide irrigidirsi e dall'espressione del suoviso comprese che anche lei sapeva " Allora anche tu lo sai che é undonnaiolo ed oltre a Sisa ne ha cinque o sei."
    Giada allora leraccontò quello che aveva scoperto e quello che le aveva detto il genero.
    " Anch'iogli ho parlato" continuò Francesca " con calma e gentilezza ma lui miha detto che é padrone assoluto della sua vita e di stare zitta con Sisa."
    " Cheessere spregevole! Penso con tristezza al giorno che Sisa lo scoprirà, speriamoil più tardi possibile."
    Le due donne siabbracciarono e si lasciarono.
    Trascorso unanno dall'incontro al bar, Sisa le telefonò tutta eccitata e felice percomunicarle che aspettava un bambino. Giada si emozionò alla notizia anche senel cuore aveva una gran pena per l'amica.
    In una ventosamattina di marzo nacque Margherita. Ad aspettare fuori dalla sala parto c'eranoFrancesca e Giada che attendevano in ansia. Di Andrea neppure l'ombra. Avevaaccompagnato la moglie durante la notte e poi era sparito. Quando l'infermierauscì con un fagottino rosa e lo depose fra le braccia di Francesca le due donnescoppiarono a piangere per la felicità. Era una bimba bellissima che spalancavadue occhioni color del cielo. Aveva un lungo ciuffo di cappelli chiari su cuiavevano legato un fiocchetto rosa e non sembrava per nulla impressionata diessere al mondo.
    Quandoraggiunsero Sisa nella cameretta la trovarono felice e sorridente:
    " Che nedite del mio capolavoro?" chiese loro.
    " Che éproprio un capolavoro ed é quasi bella come la sua mamma." le risposeGiada che continuava a piangere per la commozione.
    " Suopadre é in vista?" chiese Sisa.
    " Mah...veramente... é uscito un attimo." disse Francesca.
    " Mamma,non dire bugie e non mentire più. Da tanto tempo so che bel campionario hosposato ma ora che ho Margherita non m'interessa più. Può anche andarseneperché mi ha detto alla tenera età di trent'anni che non é pronto a fare ilpadre ed il matrimonio é un legame troppo restrittivo per la sua indole. Non preoccupatevi:ci penseremo noi tre a far crescere Margherita."
    Francesca eGiada erano ammutolite. Sisa sapeva tutto e non aveva voluto dar loro un doloreperché tutte e due ne avevano già avuti abbastanza.
    Sisa tornò acasa con la bimba che, fortunatamente, fu buonissima, non ebbe malattie ecrebbe molto bene. Andrea chiese il divorzio disinteressandosi completamentedella figlia e dimostrando così un eccesso di aridità di sentimenti.
    In questiquattro anni Sisa si era dedicata alla figlia ed al lavoro e Francesca erastata la sua insostituibile spalla.
    Non le eranomancate altre occasioni in quanto essendo carina ed intelligente piaceva amolti uomini ma lei era rimasta tanto delusa che mai si era interessata anessun altro.
    Per questo motivo Giadapensò che forse Geo... e decise che se fossero state rose, sarebbero fiorite.

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