martedì 19 febbraio 2013

23° Capitolo "e... arriva l'aurora" (44)


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44)  
   Alle diciassette e trenta tuttoera pronto: le luci erano tutte accese e la legna scoppiettava nel caminoquando arrivò l'auto di Geo sulla quale avevano viaggiato anche Grazia,Francesca, Sisa e Margherita. In quella di Tommy, Roberta e i tre figli.
    Entrarono e rimasero tuttisenza fiato: il colpo d'occhio era eccezionale. Si era sempre parlato di unacasa di campagna e nessuno si aspettava tanto.
    Il primo a parlare fu Geoche rivolgendosi a Giada ed abbracciandola:
    " Il risultato ésenz'altro superiore alle aspettative. E' fantastico! Non mi sembra neppure piùla stessa casa." ed era visibilmente colpito.
    Giada fu subissata daicomplimenti di tutti che erano entusiasti. Non aveva mai conosciuti Roberta eTommy ma li trovò subito semplici e simpatici.
    Roberta era il contrariodel fratello: piccola, magra, mora con una frangetta, occhi chiari ridenti.Tommy, il marito, alto, occhi neri, castano chiaro tipo bonaccione. I duemaschietti, Filippo e Sandro, la copia del padre, mentre Valentina assomigliavaalla mamma: capelli neri ed occhi chiarissimi, vivacissima e socievole.
    Saliti al piano superioreGiada, fece da Cicerone e li condusse in ogni stanza. Anche qui espressioni disorpresa, ammirazione ed una infinità di complimenti.
    Geo, eccitatissimo efelice, sembrava un ragazzino.
    Poiché per le venti eraprevisto l'arrivo degli altri ospiti che prima sarebbero andati in albergo,precedentemente prenotato da Giada, per cambiarsi, decisero di ritirarsi nelleproprie camere per prepararsi.
    Giada e Sisa occuparono lastanza con le testate in ferro battuto. Sisa raccontò all'amica del viaggio conla signora Grazia che era stata con lei decisamente carina. Poi rivolgendosi aGiada:
    " Ti conosco così beneche nulla di te mi può stupire ma ti devo dire che questa casa é un capolavoro.Hai saputo dividerla in maniera intelligente ed hai collocato i mobiliperfettamente da far credere che fossero stati acquistati appositamente perquel posto. Non parliamo poi dei bagni che sono splendidi con i tuoi famosiaccoppiamenti e contrasti di colore. Ho visto tante case arredate oristrutturate da architetti ma ad opera finita mi sembrava sempre di vederequegli ambienti che vengono fotografati nelle apposite riviste: belli e freddi.Il tuo grande pregio é di creare case così calde, così accoglienti da dove nonusciresti più."
    " E' finita lasviolinata?" chiese sorridendo Giada.
    " Lo sai che é vero equello che dico lo pensano tutti."
    " Ora smettiamo dichiacchierare e prepariamoci e ti prego Sisa di essere ammaliante. Che ti seiportata?"
    " Ho fatto unapazzia." rispose Sisa " Mi sono comperata un abito lungo diseta." lo tolse dalla valigia e " Dimmi sinceramente se tipiace."
    Giada lo osservò e:
    " E' bellissimo equesto é il tuo colore. Brava Sisa, qualche pazzia ogni tanto énecessaria."
    L'abito era azzurro, moltosemplice ma di gran classe ed era di una tonalità più scura degli occhi diSisa. I capelli biondi di media lunghezza le incorniciavano il viso e quando fupronta era veramente bella.
    Giada indossò una camiciadi raso di seta blu notte di taglio maschile con una lunga gonna diritta conbaschina alla vita dello stesso tessuto. Si puntò i capelli sulle tempie e lasplendida chioma inanellata le scendeva oltre le spalle. Unico gioiello trefili di perle con chiusura di brillanti che era appartenuta alla sua mamma.
    Sisa la guardò e:
    " Giada, seimagnifica! Questo completo é bellissimo e non ti dico quanto ti stia bene.Attenzione che questa sera qualcuno ti potrebbe fare delle avances perché seimolto più bella delle indossatrici che sfilano in passerella."
    " Ma dai Sisa."rise Giada " Non esagerare." e mentre stavano parlando qualcuno bussòalla porta e la voce di Geo:
    " Le signore sonopronte?"
    Sisa aprì la porta e luiammirandole:
    " Sarebbe bendifficile scegliere fra voi due perché siete entrambe affascinanti."
    " Io ti consiglio labionda." puntualizzò Giada " Perché le rosse sono moltocapricciose."
      " Selo dici tu ..." rise Geo " Ti devo credere sulla parola."
    Mentre Giada e Geoscendevano Sisa si recò in camera della mamma per vedere se tutto procedevabene. Francesca indossava un abito lungo di velluto verde scuro e Margheritauna abitino di flanella a fiorellini arricciato in vita: con i riccioli biondie gli occhioni celesti sembrava una bambola.
    Uscendo dalla stanza, nelcorridoio, incontrarono Grazia, alquanto chic, in gonna lunga di raso grigio ecamicia di chiffon dello stesso colore.
    Al piano di sotto gliinvitati cominciarono ad arrivare e Geo, felice, si premurava di presentareagli amici Giada. Erano otto coppie di amici con relative mogli, fidanzate ocompagne. Arrivarono poi il fratello e la sorella di Tommy con i relativiconiugi. Infine giunse una coppia che colpì sia Giada che Sisa: lui alto,atletico, bello; lei piccola, grassottella, bruttina. Era la cugina di Geo,Sonia, con il fidanzato Adelmo, detto Dodo. Il contrasto fra i due era notevoleed a Giada non sfuggì l'espressione di Geo quando lo salutò. Ne dedusse che nongli piaceva per niente.
    Furono serviti gliaperitivi e nel salone vi era gran chiacchierio. Tutti elogiavano l'opera diGiada e si complimentavano con Geo che sprizzava felicità da tutti i pori. Leiparlò con tutti, rispose a tutti e li trovò simpatici: eleganti gli uomini etutte le donne in lungo.
    Ad un certo punto ilfidanzato di Sonia, che mentalmente Giada aveva soprannominato il bellone, lesi avvicinò e:                                        
    " Mi sembra di avercapito che ti chiami Giada."
    " Infatti." ementre rispondeva pensava, questo tipo non mi piace, ha qualcosa che midisturba.
    " Sei bella come iltuo nome." continuò lui con fare melato.
    " Grazie, moltogentile. Permetti che mi allontani e vada in cucina a visionare?" E siallontanò.
    Poco dopo fu servita lacena e tutti si accomodarono ai loro posti perché Giada aveva disegnato deisegnaposti con dei cartoncini.
    La lunga tavolata eraimponente: apparecchiata con un'unica lunghissima tovaglia azzurra di fiandra,vasellame bianco, posate d'argento e doppi bicchieri di cristallo a calice. Nelcentro un ricchissimo ikebana che quando i commensali si sedettero vennespostato. Davanti ad ogni signora Giada aveva posato un piccolo bouquet diroselline francesi rosa intenso legate con nastrini di raso bianco.
    Grazia chiese a Giada seavesse la sua Polaroid ed avutane risposta positiva, la pregò di fotografare latavola perché era troppo bella. L'ikebana fu rimesso al suo posto, i commensalisi alzarono e Giada scattò alcune foto. Quando gli ospiti si furono riseduti nescattò molte altre.
    Geo sedeva a capotavola,alla sua sinistra Grazia, alla sua destra Giada. Margherita e Valentina cheavevano subito fatto amicizia vollero sedersi vicine ed ai loro lati si miseroSisa e Roberta. Davanti a Giada, un po' spostato sulla destra capitò il belDodo con al suo fianco Sonia che sembrava un uccellino sparuto, lo guardava conocchi adoranti e non parlava. Senza farsi accorgere Giada chiese a Geo comestavano le cose perché la coppia era un po' anomala e lui le raccontò che lacugina, non più giovanissima, era molto ricca e lui il classico cacciatore didote. Stavano insieme da sei mesi e malgrado gli sforzi di tutti per farle apriregli occhi, lei non sentiva ragione.

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