martedì 12 febbraio 2013

18° Capitolo "e... arriva l'aurora" (35)


18


35)
    Era quasi finito anche il mese di settembre durante il quale Giada aveva lavorato intensamente sul progetto della casa di Geo. Si era recata da sola due volte in Umbria. La prima volta aveva preso contatto con Vico Montini, il costruttore amico di Geo, che l'aveva soddisfatta perché era un uomo concreto e deciso ed avevano dato inizio ai lavori; la seconda volta per controllare l'esecuzione dei medesimi e fu soddisfatta di quanto era stato fatto.
    Geo era stato parecchio tempo all'estero e non aveva più rivisto la casa.
    Dovendo ritornare in Umbria, Giada chiese a Sisa e Francesca di accompagnarla insieme a Margherita. Sarebbero partite un venerdì mattina e ritornate alla domenica sera. Le due donne furono entusiaste per l'invito e tutte e quattro partirono sull'auto di Giada.   
    Sisa e Francesca trovarono notevole la casa anche se era sottosopra e, durante il giorno mentre lei seguiva i lavori, tutte e tre con l'auto di Giada giravano nei dintorni. Alla sera la riprendevano e tornavano in albergo ad Assisi.
    Era l'inizio di un ottobre splendido. Le giornate con un cielo terso, il sole ancora caldo e le colline che assumevano gli stupendi colori autunnali.
    La domenica mattina erano tutte e quattro nel giardino della casa ad ammirare le piante ed i fiori ancora rigogliosi quando arrivò una macchina: era quella di Geo condotta da Attilio. Sceso dall'auto sorridente si avvicinò a loro mentre Giada, piacevolmente sorpresa:
    " Ciao Geo, che bella sorpresa! Mi avevi detto che eri impegnatissimo."
    " Questa mattina mi sono alzato ed ho deciso che Roma mi stava un po' stretta ed ho pensato di prendermi una boccata di ossigeno."
    " Hai fatto benissimo! Permetti che ti presenti le mie amiche? Francesca, Sisa e la più importante, Margherita." poi rivolgendosi alle donne " Questo é il professor Gandolfi."
    Grandi sorrisi, grandi strette di mano e, con gran divertimento di Geo, Margherita che guardandolo con i suoi bellissimi occhi:
    " Ti chiami professore perché hai i capelli tutti bianchi? Come sono belli! Sembrano quelli della mia Barbie."
    Ci fu una gran risata generale e Geo:
    " Sono molto contento che ti piacciano."
    " Sì, mi piacciono molto. Io quelli della mia Barbie li pettino sempre."
    " Vorresti forse pettinare anche i miei?"
    Margherita non rispose ma il sorriso che fece a Geo lasciò intendere che la cosa le sarebbe molto piaciuta.
    " Sai che facciamo?" continuò Geo " Qualche volta verrò a casa tua, andremo nella tua cameretta e mi pettinerai come fossi la tua bambola."
    La bimba felice batté le manine e:
    " Che bello! Hai sentito mammina?"
    " Sì tesoro, ho sentito ma non potrai fare i ricci come sei abituata." disse Sisa che a stento non scoppiava a ridere perché vedeva la scena di un uomo così importante, seduto per terra, farsi pettinare da Margherita che rimase un po' silenziosa e poi:
    " Pazienza, metterò solo i nastri."
    " Brava Margherita" intervenne Giada "il professore sarà bellissimo con i nastrini tutti colorati!"
    Si era stabilita fra tutti una simpatica confidenza e Giada, attenta, aveva notato lo sguardo di Geo quando aveva guardato Sisa.
    Passeggiarono un po' per il giardino e Margherita, senza pensarci un attimo, con naturalezza mise la sua manina in quella di Geo che con gran piacere la tenne stretta. Giada lo condusse in casa e gli fece vedere i lavori che erano a buon punto perché l'impresa aveva lavorato con impegno.
    " Sai Geo" gli disse "se le cose proseguiranno con questo ritmo, capo un mese, la casa sarà ultimata. Per l'esterno ho già contattato l'impresa che poserà la piscina la prossima settimana: vengono con l'escavatore ed ho pregato Montini di non abbandonarli un attimo perché non devono assolutamente rovinare il terreno attorno. La piscina, essendo prefabbricata, viene posta in opera velocemente. Ora vieni che ti faccio vedere il campo di bocce mancano solo gli strati superiori ma il più é fatto."
    Avviandosi tutti insieme verso il campo, Geo si rivolse a Sisa:
    " Anche a lei piace l'Umbria?"
    " Come può non piacere" rispose Sisa "é meravigliosa."
    " Da quanto tempo siete amiche?"
    " Da ben ventitré anni, dalle elementari."
    " Allora la conosce bene, quindi é superfluo le dica che é molto in gamba."
    " Superfluo! Lo so da ventitré anni!"
    " Caro Geo, " intervenne Giada "devi sapere che Francesca é la mia facente funzione mamma e Sisa il mio 'alter ego' e quindi ti consiglio di parlar con loro sempre bene di me, altrimenti..."
    " Mi sa tanto che con quattro donne avrei la peggio. Posso invitarvi a pranzo?" e rivolgendosi a Margherita " Ti farebbe piacere mangiare insieme a me?"
    " Tanto, tanto! Potrei mangiare anche il gelato?"
    " Certamente però dovrai mangiare prima tutto il resto."
    " D'accordo." disse la bimba guardandolo con serietà.
    " Dove ci porteresti Geo?" chiese Giada. E lui ridendo:
    " Proporrei le dolci Fonti del Clitunno!"
    " Senza austriaci, però!" ripose Giada e rivolgendosi alle amiche che non capivano raccontò la loro precedente gita alle Fonti.
    Sulla macchina di Geo salì Sisa con Margherita e Francesca andò con Giada. Durante il tragitto Francesca disse all'amica:
    " Che persona squisita. Nessuno potrebbe pensare sia così importante. Oltre a tutto é anche un bell'uomo e, direi, affascinante."
    " Ed in più" rispose Giada "é di una correttezza eccezionale. Sono stata con lui molte ore sia di giorno che di notte, é venuto a casa mia ma non c'è mai stato da parte sua neanche una sfumatura che mi abbia dato noia."
    " Perché Giada non lo prendi in considerazione? Potrebbe essere per te l'uomo giusto."
    " Cara Francesca, l'uomo giusto per me non esiste e non potrei mai stare con un uomo senza amarlo. Geo mi é simpatico, gli sono affezionata ma niente più. Ora ti voglio dire una cosa e ti prego di non metterti a ridere e di non dirla a nessuno."
    " Prometto!"
    " Io ho fatto un pensierino su Sisa e Geo. Penso potrebbe essere la persona che la renderebbe felice. Avevo già pensato di farli conoscere casualmente ed oggi il destino ha giocato in mio favore. Noi non faremo nulla ma se ci vorrà una leggera spintarella... la daremo."
    Francesca non rispose ma non poteva negare che la cosa le avrebbe fatto molto piacere.

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