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Un pomeriggio
della settimana successiva mentre Sisa, in ufficio, era intenta a preparare un
ricorso piuttosto complicato per un cliente, l'impiegata le passò la linea sul
suo numero privato:
" E' per
lei dottoressa ma non ha voluto dirmi chi é, ha detto soltanto un amico."
Sisa alzò il
ricevitore:
"
Pronto?"
" Ciao
Sisa, sono Mattia. Scusa se non mi sono presentato alla tua segretaria ma non
ero certo che mi avresti risposto sapendo chi ero."
"
Dimmi." Rispose Sisa molto freddamente.
" Posso
vederti? Dovrei parlarti."
" Per la
verità in questi giorni sono presissima." Continuò lei sempre con lo
stesso tono.
" Sisa,
sono qui sotto al tuo ufficio e ti sarei molto riconoscente se mi dedicassi
anche pochi minuti."
Sisa non aveva
nessuna voglia di parlare con quel bel tomo e stava per rispondere picche
quando pensò che, se anche lo avesse ascoltato qualche minuto, il mondo non
sarebbe certamente crollato. Sisa era inquieta con se stessa per non aver
saputo giudicare Mattia. Lei che si credeva tanto in gamba lo aveva valutato
positivamente e non aveva per nulla capito che faceva parte di una nutrita
schiera di uomini bugiardi ed opportunisti. Era forse l'occasione per dirgli
quello che pensava.
" Sali
pure ma non più di cinque minuti."
Dopo pochissimo
Mattia entrava nel suo ufficio: era la brutta copia dell'uomo che aveva
conosciuto in Brasile e rivisto in Italia. Pallido, smagrito, con gli occhi
stralunati.
" Non
capisco che cosa tu abbia da dirmi" esordì Sisa "ed é per semplice
educazione che ti ho detto di salire."
" Forse ho
sbagliato a volerti parlare" disse Mattia "perché ti sento come una
nemica ma rimani la mia ultima speranza."
Sisa non
rispose e lo guardava con uno sguardo duro in attesa che lui proseguisse.
" Saprai
tutto quello che é successo" continuò Mattia "e la decisione presa da
Giada."
"
Decisione più che giusta!" esclamò Sisa con enfasi.
" Sì, giusta e me la
merito per il mio comportamento cretino."
" Più che cretino, direi da farabutto."
" Ma Sisa, mi devi credere, io non ho mai voluto prendere in giro Giada e tantomeno farla soffrire. Stavo sistemando le cose dopo di che le avrei raccontato tutto."
" Ma lo capisci che non hai scusanti? Hai tradito la fiducia immensa che lei aveva in te, l'hai fatta soffrire terribilmente e questo, io, non te lo perdonerò mai. Al mondo c'è una pletora di ragazze che possono essere prese in giro ma Giada, no! La sua vita non é stata certamente delle più rosee e non meritava anche questa valanga di tegole in testa."
" Hai perfettamente ragione, Sisa. Sono dieci giorni che non so più che fare. La mia vita senza di lei é distrutta: é la prima ed unica che abbia amato."
" Senza contare tua moglie, immagino!" gli disse ironicamente.
" Più che cretino, direi da farabutto."
" Ma Sisa, mi devi credere, io non ho mai voluto prendere in giro Giada e tantomeno farla soffrire. Stavo sistemando le cose dopo di che le avrei raccontato tutto."
" Ma lo capisci che non hai scusanti? Hai tradito la fiducia immensa che lei aveva in te, l'hai fatta soffrire terribilmente e questo, io, non te lo perdonerò mai. Al mondo c'è una pletora di ragazze che possono essere prese in giro ma Giada, no! La sua vita non é stata certamente delle più rosee e non meritava anche questa valanga di tegole in testa."
" Hai perfettamente ragione, Sisa. Sono dieci giorni che non so più che fare. La mia vita senza di lei é distrutta: é la prima ed unica che abbia amato."
" Senza contare tua moglie, immagino!" gli disse ironicamente.
" Ma
allora Giada non ti ha spiegato tutta la mia vita: ho sempre voluto bene a mia
moglie ma come si può voler bene ad un'amica o ad una sorella."
" Queste sono senz'altro le storielle che ora racconti ma la verità può essere un'altra. Per voi uomini é molto facile e comodo incolpare sempre le mogli: voi siete degli angioletti!"
" Queste sono senz'altro le storielle che ora racconti ma la verità può essere un'altra. Per voi uomini é molto facile e comodo incolpare sempre le mogli: voi siete degli angioletti!"
" Sisa,
puoi anche non credermi" proseguì Mattia con tono accorato "ma ti
giuro che quello che ti ho detto é la pura verità."
" Ed ora
che vorresti tu da me?"
" Tu sei
molto amica di Giada e lei ti considera molto. Non potresti cercare di
spiegarle che quello che le ho raccontato é la pura realtà e mia moglie, che sa
tutto, sarebbe pronta a parlare con lei? Noi viviamo insieme ma in pratica
divisi. Io sono spesso all'estero e non ho mai chiesto il divorzio perché non
ne avevo motivo, ora ne avremmo entrambi: io perché amo disperatamente Giada e
lei perché ha un nuovo affetto. Potresti aiutarmi?”
"
Aiutarti vorrebbe dire incrinare o addirittura spezzare la mia amicizia con
Giada. Per lei tu non sei mai esistito. In sua presenza il tuo nome non verrà
mai più pronunciato. Se io solo tentassi di portare il discorso su di te mi
troverei davanti ad una parete di ghiaccio. Mettiti il cuore in pace Mattia,
Giada te la sei giocata per sempre. Se un domani lei dovesse cambiare idea, non
sarà certamente a causa di qualcuno ma una decisione scaturita solamente dal
suo cuore."
Mattia si alzò
ed a lei parve anche più piccolo a causa delle spalle incurvate. Sembrava un
uomo finito ed a Sisa che poco prima era pronta a disintegrarlo, fece una gran
pena e pensò che forse era sincero. Decise in ogni caso che, almeno per il
momento, non avrebbe riferito a Giada di questa visita.
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