venerdì 25 gennaio 2013

9° Capitolo "e... arriva l'aurora" (19)


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19)
    Un pomeriggio della settimana successiva mentre Sisa, in ufficio, era intenta a preparare un ricorso piuttosto complicato per un cliente, l'impiegata le passò la linea sul suo numero privato:
    " E' per lei dottoressa ma non ha voluto dirmi chi é, ha detto soltanto un amico."
    Sisa alzò il ricevitore:
    " Pronto?"
    " Ciao Sisa, sono Mattia. Scusa se non mi sono presentato alla tua segretaria ma non ero certo che mi avresti risposto sapendo chi ero."
    " Dimmi." Rispose Sisa molto freddamente.
    " Posso vederti? Dovrei parlarti."
    " Per la verità in questi giorni sono presissima." Continuò lei sempre con lo stesso tono.
    " Sisa, sono qui sotto al tuo ufficio e ti sarei molto riconoscente se mi dedicassi anche pochi minuti."
    Sisa non aveva nessuna voglia di parlare con quel bel tomo e stava per rispondere picche quando pensò che, se anche lo avesse ascoltato qualche minuto, il mondo non sarebbe certamente crollato. Sisa era inquieta con se stessa per non aver saputo giudicare Mattia. Lei che si credeva tanto in gamba lo aveva valutato positivamente e non aveva per nulla capito che faceva parte di una nutrita schiera di uomini bugiardi ed opportunisti. Era forse l'occasione per dirgli quello che pensava.
    " Sali pure ma non più di cinque minuti."
    Dopo pochissimo Mattia entrava nel suo ufficio: era la brutta copia dell'uomo che aveva conosciuto in Brasile e rivisto in Italia. Pallido, smagrito, con gli occhi stralunati.
    " Non capisco che cosa tu abbia da dirmi" esordì Sisa "ed é per semplice educazione che ti ho detto di salire."
    " Forse ho sbagliato a volerti parlare" disse Mattia "perché ti sento come una nemica ma rimani la mia ultima speranza."
    Sisa non rispose e lo guardava con uno sguardo duro in attesa che lui proseguisse.
    " Saprai tutto quello che é successo" continuò Mattia "e la decisione presa da Giada."
    " Decisione più che giusta!" esclamò Sisa con enfasi.
    " Sì, giusta e me la merito per il mio comportamento cretino."
    " Più che cretino, direi da farabutto."
    " Ma Sisa, mi devi credere, io non ho mai voluto prendere in giro Giada e tantomeno farla soffrire. Stavo sistemando le cose dopo di che le avrei raccontato tutto."
    " Ma lo capisci che non hai scusanti? Hai tradito la fiducia immensa che lei aveva in te, l'hai fatta soffrire terribilmente e questo, io, non te lo perdonerò mai. Al mondo c'è una pletora di ragazze che possono essere prese in giro ma Giada, no! La sua vita non é stata certamente delle più rosee e non meritava anche questa valanga di tegole in testa."
    " Hai perfettamente ragione, Sisa. Sono dieci giorni che non so più che fare. La mia vita senza di lei é distrutta: é la prima ed unica che abbia amato."
    " Senza contare tua moglie, immagino!" gli disse ironicamente.
    " Ma allora Giada non ti ha spiegato tutta la mia vita: ho sempre voluto bene a mia moglie ma come si può voler bene ad un'amica o ad una sorella."
    " Queste sono senz'altro le storielle che ora racconti ma la verità può essere un'altra. Per voi uomini é molto facile e comodo incolpare sempre le mogli: voi siete degli angioletti!"
    " Sisa, puoi anche non credermi" proseguì Mattia con tono accorato "ma ti giuro che quello che ti ho detto é la pura verità."
    " Ed ora che vorresti tu da me?"
    " Tu sei molto amica di Giada e lei ti considera molto. Non potresti cercare di spiegarle che quello che le ho raccontato é la pura realtà e mia moglie, che sa tutto, sarebbe pronta a parlare con lei? Noi viviamo insieme ma in pratica divisi. Io sono spesso all'estero e non ho mai chiesto il divorzio perché non ne avevo motivo, ora ne avremmo entrambi: io perché amo disperatamente Giada e lei perché ha un nuovo affetto. Potresti aiutarmi?”  
     " Aiutarti vorrebbe dire incrinare o addirittura spezzare la mia amicizia con Giada. Per lei tu non sei mai esistito. In sua presenza il tuo nome non verrà mai più pronunciato. Se io solo tentassi di portare il discorso su di te mi troverei davanti ad una parete di ghiaccio. Mettiti il cuore in pace Mattia, Giada te la sei giocata per sempre. Se un domani lei dovesse cambiare idea, non sarà certamente a causa di qualcuno ma una decisione scaturita solamente dal suo cuore."
    Mattia si alzò ed a lei parve anche più piccolo a causa delle spalle incurvate. Sembrava un uomo finito ed a Sisa che poco prima era pronta a disintegrarlo, fece una gran pena e pensò che forse era sincero. Decise in ogni caso che, almeno per il momento, non avrebbe riferito a Giada di questa visita.

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