martedì 22 gennaio 2013

"e... arriva l'aurora" (18)


18)
    Mattia senzafar caso all'interruzione:
    " ConoscoLuisa, mia moglie, sin dall'infanzia perché i nostri genitori erano amici.Frequentavamo lo stesso liceo ma non la stessa classe perché io sono maggioredi un anno. Quando lei aveva diciassette anni rimase orfana perché i suoigenitori perirono in montagna travolti da una valanga. Non aveva parenti ed imiei genitori la presero in casa con noi e da quel giorno lei fece parte dellafamiglia. Io le volevo veramente bene ma come ad una sorella mentre leicredette di essersi innamorata di me. E qui subentrano i miei genitori chepensarono di farci sposare. Io mi ribellai a questa idea ma avevo solo ventunanni e non ero in grado di essere autosufficiente. Frequentavo l'università edipendevo completamente da loro ma non puoi immaginare quanto poi mi siapentito di non essere scappato da casa magari facendo il mozzo su qualche naveperché questo matrimonio ci ha resi infelici tutti e due ed io non ho maiperdonato i miei. Quello che Luisa credeva essere amore per me erasemplicemente affetto ma quando anche lei se ne accorse era troppo tardi. E'una donna dolcissima ed io le sono affezionato e mai potrei farle del male. E'sola al mondo ed io non ho mai pensato di lasciarla fino al momento che hoconosciuto te. Quando in Brasile ti ho raccontato che non avevo mai avutostorie importanti era la pura verità. Io non mi sono mai innamorato e solo conte ho capito cosa vuol dire amare. Ho sempre scelto di viaggiare molto e distar lontano molti mesi perché il nostro ménage andava bene solo così: Luisafinanziariamente sta bene e può permettessi di fare una bella vita tranquillaanche perché é una donna semplice e non sente assolutamente la mia mancanza, iodal canto mio mi butto completamente nel lavoro che mi da grandi soddisfazioni.Tutto questo modo di vivere é andato benissimo fino a quando nella mia vita seientrata tu e mi hai travolto. Sì, travolto é la parola esatta. La grandezza, laprofondità, l'intensità del nostro amore ha completamente cambiato la mia vitae mi ha permesso di conoscere emozioni che prima mi erano sconosciute. Venerdìsera quando sono rientrato e Luisa mi ha raccontato che una bella ragazza daicapelli rossi mi aveva portato una torta e del vino da parte di Gabriel io leho detto tutto di noi e lei ha compreso benissimo perché noi due ora siamo solobuoni amici."
    Giada sembravauna sfinge: nessuna emozione traspariva da lei.
    " Giada,ti prego, dimmi qualcosa. Io ti ho raccontato la verità, mi devi credere."
    " La tuaverità non m'interessa! Sei in ritardo di un anno! Me la dovevi raccontarequando mi hai conosciuta: allora avrebbe potuto avere importanza, ora non ne hapiù."
    " Ma se tiavessi detto che ero sposato, tu non avresti mai iniziato con me. Per come tiavevo giudicata non mi avresti neppur guardato."     
    " Questaera una decisione solo mia ma tu avevi il doveri d'informarmi. Qualsiasi cosatu ora mi raccontassi io non ti crederei più perché hai rotto in me qualcosache non si aggiusterà più. Avevo riposto in te una fiducia illimitata e tul'hai gettata al vento. D'ora in avanti tu prosegui per la tua strada che ioproseguo per la mia e mi auguro che viaggino parallelamente perché finché vivrònon ti voglio più né vedere né sentire. Non ti dico quello che penso di teperché la ritengo una inutile perdita di tempo ma sappi solo che ti disprezzoprofondamente." E così dicendo si alzò e si avvicinò alla porta.
    Mattia sembravaistupidito.
    " MaGiada, non può finire così fra di noi. Ti prego ripensaci. Cerca di perdonarmi.Io ti amo!"
    " E' giàfinita! Da venerdì sera tu per me non esisti più." Aprì la porta e losospinse fuori.
    Chiusa la portale si appoggiò per non cadere e rimase immobile per parecchi minuti. Il giornodopo avrebbe rispedito a Como un pacchetto con lo smeraldo e tutto sarebbestato definitivamente chiuso.
    Giada si chiesecome poteva essere stata così sciocca di non aver mai analizzato alcunereticenze di Mattia, alcuni suoi silenzi. Non si poteva essere così cieche ocosì delicate da non voler sapere come e dove viveva. In fondo si eranofrequentati per dieci mesi ed un po' di curiosità da parte sua sarebbe stata piùche lecita. Anche il fatto di non averle mai presentato i genitori, seppur informa casuale, la doveva mettere in allarme. Il suo gran tatto in merito avevaproprio rasentato la stupidità. E' giusto rispettare la vita degli altri maquando per vari mesi dividi letto ed intimità, ti devi permettere diapprofondire almeno le cose essenziali.
    Convincendosidi essersi comportata come una stupida, stressata dalla grande tensione edall'incontro con Mattia, si addormentò ma il sonno fu alquanto agitato.

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