sabato 12 gennaio 2013

"e... arriva l'aurora" (7)


7) 
    Giada decise che era venuto il momento di cenare e con un grandesforzo si alzò:
    " VieniMattia, sarà il caso di mangiare qualcosa perché, mi sembra, siamo tutti e duesvuotati. Voglio credere sia a causa dell'emozione ma penso anche che il nostrostomaco abbia bisogno di essere foraggiato."
    Mattia la seguìsenza parlare, andò in cucina con lei e l'aiutò a portare le vivande in tavola.La cena fu squisita, il Pinot ben gelato scendeva come acqua e con la tortaportò il brut italiano che le aveva portato Mattia. Terminarono con un buoncaffè all'italiana.
    Mentre Giadavelocemente posava tutto nel lavastoviglie, Mattia, appoggiato al bordo delterrazzo fumava assorto, guardando senza vedere. Stava pensando che Giada erastraordinaria e che lui si stava innamorando come uno scolaretto. Provavaemozioni così forti che non ricordava di aver provato mai. Tutto gli piaceva dilei, come si muoveva, come parlava, come mangiava, come raccontava i fatti, ilsuo spirito, la sua allegria e la positività di come sapeva giudicare. Stavaelencando tutto questo dentro di sé quando Giada lo raggiunse. Si era cambiataed indossava un miniabito bianco semplicissimo che metteva in evidenza il suocorpo. Le luci della sera le conferivano sul viso uno speciale riflesso cheMattia si sentì invadere da una voglia pazza di lei. Si controllò ed insieme sisedettero sulle poltroncine del terrazzo dopo che Giada aveva acceso le luci.Parlarono di tante cose sempre in un clima di gran serenità tanto che Mattiadisse che quello stato di pace che stava vivendo lo aveva provato solamentequando nel Tibet, dove si trovava per lavoro, aveva visitato un monastero dibuddhisti.
    " Untibetano, che faceva parte della mia équipe, mi condusse da loro. Il loromonastero era posto in cima ad un monte ed abbiamo camminato oltre quattro oreper raggiungerlo ma ne valeva certamente la pena. Già il panorama t'infondevaun senso di pace che non possiamo certamente provare nei luoghi dove viviamo.Fra i monaci vi erano moltissimi giovani e questo mi stupì parecchio perché ilmio concetto di questi uomini che vivono in contemplazione, era di personeanziane e sagge. Trovai, al contrario, egual saggezza in questi ragazzi.Vivendo in quella dimensione si scopre il vero concetto della vita che fa partedella loro filosofia orientale. Alcuni giovani conoscevano bene l'inglese equindi, per i tre giorni che mi trattenni presso di loro, cercarono di farmicomprendere questo concetto, molto lontano dal nostro modo di essere.Onestamente
non so dirti se sarei in grado di passare la mia vita lassù, non credo,però se almeno una volta all'anno si potesse andare una settimana perpurificare lo spirito, il mondo sarebbe migliore. Merito tuo se questa sera misento come se fossi nel Tibet."
    " Mi fapiacere essere paragonata ad un monaco buddhista, al quale senz'altro miaccomuna la 'criniera' ma condivido tutto quello che hai detto. Molte volte iofaccio introspezione, cerco di studiarmi ed eliminare le cose che mi dannofastidio ma non é facile e non sempre é possibile."
    Parlarono finoa mezzanotte e quando Mattia guardò l'orologio, si alzò.
    " Pensoche anche tu sia stanca e, se non me ne vado, domattina ci vedremo amezzogiorno!"
    Giada lo seguìed entrarono nel soggiorno.
    " Ancoragrazie per la splendida serata." le disse Mattia "Sono in stato digrazia."
    Eranovicinissimi che quasi si sfioravano. Mattia la prese fra le braccia e cominciòa baciarla con sempre più frenesia. Giada non si sottraeva e rispondeva conpassione ai suoi baci e lui capì che volevano tutti e due la stessa cosa.Dolcemente le aprì la cerniera, le tolse l'abito e vedendola senza reggiseno econ un piccolo tanga di pizzo bianco, la voglia pazza che aveva di lei, aumentò.La prese in braccio e la portò in camera. Si amarono con una intensità datogliere il respiro ed appena finito, ricominciarono. Era un'intesa perfettache nessuno dei due voleva interrompere ed i loro corpi non volevano staccarsi.Si addormentarono alle prime luci dell'alba, esausti ma felici.
    Al mattinoquando il sole era già alto, Giada fu svegliata dall'aroma del caffè che c'eranell'aria. Aprì gli occhi e, vide Mattia in piedi vicino al letto con unasciugamano in vita, a torso nudo, con un vassoio dove troneggiavano due tazzedi caffè, due spremute ed un'orchidea. Al momento pensò di sognare ma si resesubito conto che era una meravigliose realtà. Lo guardò con un sorrisodolcissimo ed allungò le braccia verso di lui che, deposto velocemente il vassoiosul comodino, non si fece ripetere l'invito. Ancora una volta l'amore litravolse ed i due corpi si fusero insieme.
    Andarono interrazzo a far colazione sempre guardandosi negli occhi e sembravano dueadolescenti alla prima cotta.
    Mattia indossavaun paio di boxer azzurri a pallini blu in quanto la sua valigia era rimasta inalbergo; Giada un copricostume verde acqua senza costume. Con i capellispettinati e con quella espressione felice a Mattia parve ancor più bella edesiderabile.
    Decisero diandare in albergo a ritirare il bagaglio di Mattia ma tornarono subito nelresidence. Giada, che aveva il frigorifero ben fornito, organizzò un buonpranzetto e nel tardo pomeriggio, dopo aver fatto l'amore ancora una volta,uscirono con l'intenzione di cenare fuori. Optarono per un rinomato e costosoristorante cinese di Leblon molto ben frequentato. Il locale era accogliente esi respirava veramente aria orientale: musica soffusa, luci delicate e quellesplendide camerierine cinesi in abiti del loro paese che velocemente a piccolipassi andavano dai tavoli alla cucina e sembravano non toccare terra tantoerano leggere. Si divertirono immensamente a tentare di mangiare il riso con ibastoncini e per le loro risate ed allegria non passavano certamenteinosservati: erano una bella coppia e venivano guardati con ammirazione mistaad una certa invidia.
    Prima diriprendere l'auto fecero un giro per Leblon, bellissima zona residenziale chesi adagia su una spiaggia di sabbia finissima.
    Tornati a casarimasero un po' sul terrazzo abbracciati continuando a chiacchierare e poi,sempre allacciati, verso la camera da letto dove arrivarono nudi perché duranteil brevissimo tragitto si erano spogliati a vicenda.
    Fecero l'amorecome se dovessero recuperare del tempo perduto.
    La domenicamattina decisero di scendere in spiaggia ma si trattennero pochissimo: la gentedava loro noia e volevano restar soli.
    Purtroppo alpomeriggio Mattia doveva riprendere l'aereo e nessuno dei due poteva pensare dilasciare l'altro. Cercarono di amarsi il più possibile nelle ore che mancavanoall'imbarco e si ritrovarono all'aeroporto tristi per il distacco.
    " OraGiada posso dirtelo: io ti amo! Non credere che sia un tipo facileall’innamoramento ma questo sentimento era già in me dall'inizio ed é diventatopiù profondo da quando siamo stati l'una dell'altro. Fra due settimane torno ecercherò sempre di dimostrati quanto tu sia importante per me."
    " Anch'ioti amo anche se non mi sembra possibile essermi innamorata in così breve tempo.Com'è strano il nostro cuore: vivi tanto tempo vicino ad una persona e provisolo affetto poi, in un baleno, t'innamori di un'altra che hai appenaconosciuta. Aspetto con ansia che volino queste due settimane. Che ne diresti seoltre a far l'amore io organizzassi un week-end alle cascate di Iguaçù che mihanno detto essere bellissime? Prenoterei un albergo per il sabato notte mentreil venerdì stiamo da me."
    " Faitutto quello che vuoi! Le cascate, i monti, i mari, l'unica cosa che miinteressa é di averti vicina, molto vicina." l'abbracciò forte e la baciòincurante della gente che passava. 

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