mercoledì 16 gennaio 2013

"e... arriva l'aurora" (11)


11)
    Dopo circa dueore sbucarono in un spiazzo dove era situato il villaggio.
    Mattia le avevaspiegato che gli Indios in Amazzonia sono formati da moltissimi gruppi etnicidi razze e lingue completamente diverse come diversi erano usi e costumi. Luiconosceva alcuni dialetti indios in quanto da circa un anno lavorava con Indiosdi vari gruppi e riusciva a capire e farsi capire da loro.
    Il villaggioera formato da una dozzina di capanne di forma conica disposte a circolo ed alloro arrivo gli abitanti, circa una trentina, si fecero loro incontro. Davantia loro un anziano, evidentemente il capo, attorno a lui gli uomini ed ai latile donne con i bambini. Mentre gli uomini indossavano gonnellini di juta edavevano i capelli neri lisci tagliati a caschetto, le donne ed i bimbiportavano gonnellini di paglia ed erano acconciati con penne colorate e leguance dipinte con segni rossicci.
    Giada aspettavasolo che da una capanna uscisse lo stregone, la legasse ad un albero e poi lacucinasse. Le sembrava di vivere in un sogno: sogno bellissimo che stavafacendo con accanto Mattia che le cingeva la vita. Guardandosi intorno quelloche la colpì maggiormente furono i bimbi ed in modo particolare l'espressionetra il serio ed il curioso dei loro occhi.
    Faceva moltocaldo e Giada sentì il bisogno di togliersi il cappello e di colpo i lunghicapelli le caddero sulle spalle. Immediatamente sentì addosso tutti gli occhidegli Indios che la guardavano stupiti: evidentemente non avevano mai visto deicapelli color tiziano ed il fatto li colpiva molto. José assisteva alla scenadivertito, non aveva ancora parlato e nessun indigeno si era rivolto a lui.
    Mattia disse aGiada:  
    " Stregatianche gli indigeni!" poi rivolgendosi a loro: " Di che tribùsiete?" chiese sperando che lo capissero.
    Gli Indios siguardarono fra di loro e quello che doveva essere il capo disse un nome, Mattiascoprì così che era la stessa tribù di un suo collaboratore. Scambiarono alloraqualche parola e ad un certo punto un ragazzino gli chiese che cosa avesse intesta Giada. Ridendo gli rispose che erano i suoi capelli, al che questi glichiese se poteva toccarli. Istintivamente, senza pensarci, Mattia acconsentì edi colpo Giada si trovò circondata da donne e bambini che le toccavano icapelli al contrario degli uomini che rimanevano immobili. Le sfioravanodelicatamente la testa e si soffermavano sui riccioli. Una bimba, forse la piùpiccola, dopo averglieli toccati si guardò le manine convinta che il coloregliele avesse tinte. Un'altra invece le passò lievemente le dita sullelentiggini del viso che evidentemente le erano sconosciute. Tutta questascenetta fu ripresa da Mattia che non perdeva occasione per filmare Giada.Prese poi dal suo zaino della gomma da masticare e la diede a tutti i bambini eGiada, ricordandosi di avere delle caramelle, fece altrettanto. I bimbi furonofelici perché senz'altro conoscevano bene sia le une sia le altre. Aprendo ilsuo zainetto per prendere le caramelle trovò un fazzoletto rosso a cuoricinibianchi e, senza pensarci, lo prese e lo mise al collo della bimba che le avevatoccato le efelidi. La bambina corse via e Giada rimase dispiaciuta pensando diaver fatto qualcosa di sbagliato ma poco dopo questa tornò con un piccolooggetto e glielo porse; lei non capì cosa fosse ma gradì l'atto, le sorrise ele accarezzò una guancia. In seguito Mattia le spiegò che era un'unghia discimmia, un amuleto al quale gli Indios tenevano molto perché, secondo loro,dotato d’influssi magici.
    A questo puntointervenne José, parlò agli ospiti i quali si diressero verso le loro capanne elui disse ai turisti di seguirli. Giada si chiese come si potesse vivere inquelle condizioni per noi impensabili ma dovette ammettere che da questa genteemanava una tranquillità, una serenità che l'uomo bianco non poteva comprendere.Ricordò tutto quello che aveva visto e letto in merito al problema degli Indiose condivise in pieno la teoria che per questa gente la nostra civilizzazionevuol dire perdita della loro identità.
    Gli ospitioffrirono loro delle frittelle fatte di manioca e Giada guardò Mattia perchiedere aiuto: non avrebbe assolutamente potuto ingoiare quel cibo. Lui allorarivolgendosi al capo gli fece capire che lei durante il giorno non mangiava maie solo quando calava il sole si nutriva. Il capo la guardò quasi con deferenzaed ammirazione e tutto finì lì. Mattia assaggiò appena, i francesi feceroaltrettanto. José, al contrario, ne mangiò parecchie: indubbiamente leconosceva e sapeva di potersi fidare.

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