sabato 12 gennaio 2013

"e... arriva l'aurora" (9)


9)
    La settimana era quella di Pasqua eMattia arrivò al giovedì e tutti e due erano felici di poter trascorrere cinquegiorni insieme.
   Venerdì e sabato conla macchina si diressero a Buzios a nord di Rio nella penisola di Armaçao. Erauna costa bellissima ricca di insenature e scogli; era soprannominata la SaintTropez brasiliana. La strada panoramica collegava tutte le spiagge. Loroscelsero la spiaggia della tartaruga così chiamata per la forma di uno scogliosemi sommerso. Il posto era suggestivo ed i pescatori ti offrivano le ostrichefresche mentre facevi il bagno. Non erano certamente le acque calme diCopacabana o Ipanema ma sia Giada che Mattia erano ottimi nuotatori.
    La zona éfrequentata da molti italiani che hanno qui costruito un rifugio dorato e daricchissimi brasiliani.
    Cenarono in unristorante francese e terminarono la serata in una discoteca che era gestita daun italiano di origine genovese che si sedette al loro tavolo e raccontò lorola vita del posto. Spiegò che Buzios era frequentata da ricchi stranieri fracui molti americani che avevano qui trapiantato parte della dolce vitahollywoodiana.
    Il sabato serarientrarono a Rio per trascorrere a casa il giorno di Pasqua.
    Giada, pertradizione di famiglia, aveva preparato nei giorni precedenti delle uova sodecolorate che aveva successivamente dipinto con soggetti vari; ne aveva cotteuna dozzina e riposte nell'armadio.
    La domenicamattina, dopo una notte indimenticabile per la loro intesa sempre perfetta,mentre Mattia ancora riposava, Giada si recò in cucina per organizzare ilpranzo. Tolse dal frigor la carne già pronta ed affettata e la ricoprì di salsatonnata e guarnì artisticamente il piatto di portata con sottaceti e pomodori.Anche l'insalata primavera era pronta e solo da condire; i tramezzini perantipasto che avrebbe infornato per pochi minuti. Al momento avrebbe cotto lapasta con il pesto precedentemente approntato. Apparecchiò in soggiorno con unabella tovaglia gialla e come centrotavola il piatto delle uova dipinte.
    Ad un certopunto sentì suonare il campanello e si stupì di non aver udito in precedenza ilcitofono. Aprì la porta e, posato sul tappeto, trovò un enorme cesto stracolmodi frutta tropicale. Era una gioia per gli occhi e per l'olfatto perché unprofumo inebriante si sprigionava dal cocco, dalle banane, dagli ananassi,dalle arance, dai meloni e da altri frutti. Passato il primo attimo di sorpresacercò di prendere il cesto ma riuscì solo a trascinarlo in anticamera. Sopraalla frutta vi era un biglietto con scritto: 'Buona Pasqua - Franco Bragas efamiglia'. Si ricordò allora delle parole di Gabriel in merito allariconoscenza dei brasiliani: Franco era l'operaio che si era infortunato.
    Stava scartandouna colomba alle mandorle, che aveva acquistato in una pasticceria italiana,quando si sentì afferrare alle spalle da Mattia che da qualche minuto la stavaosservando sulla soglia della cucina. Giada indossava una cortissima camiciatrasparente che, in controluce, non nascondeva nulla. Le mani di Mattiacominciarono ad       accarezzarla e, partendo dalcollo, lentamente scendevano. Lei ebbe solo il tempo di dire:
    " Maquesto non é leale..." che la bocca di lui sopra la sua le impedì diproseguire.
    Se qualchetempo prima qualcuno avesse detto a Giada che si può fare l'amore incontinuazione provando sempre più gioia, lei gli avrebbe riso in faccia: per lasua esperienza avuta con Alessandro, non avrebbe mai pensato che l'amorepotesse essere così. Lei si era sempre considerata una ragazza abbastanzafredda ma ora scopriva che in lei c'era nascosta tanta passionalità che dovevasolo essere espressa e Mattia era riuscito a farla esplodere.
    Infinepranzarono con tanto appetito ridendo anche di cose sciocche e tutti e dueconvennero che avevano trascorso la più bella Pasqua della loro vita.
    Non uscirono eper tutto il pomeriggio rimasero in completo relax a chiacchierare.Raccontarono ognuno un po' della propria vita perché fino ad ora sapevano pocol'una dell'altro. Forse perché erano tanto lontani dall'Italia vivevano la lorostoria in un modo esclusivo come se nessun altro vi potesse entrare: néaffetti, né amici.
    Giada parlò alungo dei suoi genitori, di come li aveva persi e, brevemente, della storia conAlessandro. Mattia espresse il suo dispiacere per i genitori ma non fececommenti di alcun genere sul comportamento di Alessandro, cosa che lei gradìmolto.
    Lui raccontòche con i suoi non aveva mai avuto un rapporto idilliaco perché non l'avevanomai saputo comprendere. Era stato fin da ragazzo uno che voleva spazio, chevoleva vivere la vita a modo suo anche in maniera avventurosa e loro lo avevanosempre osteggiato in tutti i modi. Il padre, dottore in chimica, era undirigente di una casa farmaceutica ed ancora lavorava. La madre, casalinga,dedita a canaste e pseudo beneficenza. Conducevano una vita molto agiata.Ultimamente i loro rapporti erano migliorati ma impossibile recuperare il tempoperduto anche perché loro avevano troppo interferito nella sua vita facendolo moltosoffrire.
   Giada gli domandòcome mai non si fosse sposato o se avesse avuto qualche storia importante.Mattia le rispose che, essendo sempre in giro per il mondo, non aveva trottavoil tempo per sposarsi ed aveva avuto qualche relazione più o meno lunga masenza importanza.
    Del loro futuronon avevano mai parlato, si dissero solo che era stato un regalo del cieloaverli fatti incontrare.
    Ad un certopunto Mattia guardandola seriamente:
    " Saitesoro, quale sarebbe il mio sogno?"
    " Dimmi."
    " Vivereper sempre solo con te, qui in Brasile lontano da tutti!"
    " Oh, noMattia! Io adoro il Brasile ma sarò felicissima quando rientrerò in Italia e tusarai già là ad aspettarmi."
    " Hairagione amore, ogni tanto si sogna ad occhi aperti."
    " PensiMattia che quando saremo tutti e due in Italia la nostra storia potràcontinuare? Lo vorrei sapere per prepararmi a quello che mi aspetta. Non mipiacciono le sorprese e vorrei conoscere le tue intenzioni."
    " Pensoche tu stia scherzando o non hai capito nulla! Poiché sei una ragazzaintelligente credo che tu abbia voluto dire una battuta. Come puoi anchelontanamente immaginare che la nostra storia finisca? Io ti amo profondamente esono talmente preso da te che già penso con terrore a quando dovrò aspettarti aMilano per due mesi: non so se ce la farò."
    " La miaera semplice curiosità perché non abbiamo mai neppur sfiorato l'argomento delnostro futuro. Non pensare che con questo discorso io ti voglia legare ancheperché io stessa ho paura d'impegnarmi, malgrado in questo momento, non possoconcepire un futuro senza di te. Anch'io ti amo e vorrei stare con te il piùpossibile. Mi spaventa però considerare come sarà la nostra vita quandotorneremo nella normalità di tutti i giorni perché ora, nonostante il lavoronon indifferente, mi sembra di essere in vacanza. A Milano io, a Como tu, conla routine della vita giornaliera potremo avere ancora dei momenti così felici,così speciali come abbiamo ora? Sei sicuro che non cambierà nulla?"
    " Amore,dipende solo da noi. Se i nostri sentimenti saranno gli stessi di ora, nessunaroutine, alcuna difficoltà, li potrà ostacolare e noi faremo in modo di nonfarci condizionare da niente e da nessuno. Ora fammi uno dei tuoi più beisorrisi che me lo devo imprimere nella mente e mi deve durare per quindicigiorni."
    Giada non sologli sorrise ma lo abbracciò e tutto fu suggellato da un bacio a lungometraggio.
   
    Durante maggioe giugno Mattia veniva regolarmente ogni due settimane a Rio e, con i consiglidati a Giada da Gabriel, giravano nei dintorni della città e nella regione.Normalmente dormivano nell'appartamento ma quando la distanza era maggiore sifermavano in albergo.
    Molto romanticofu il fine settimana trascorso a Parati, a sud di Rio, con una lussureggiantevegetazione alle spalle e da qui fino ad Angra dos Reis dove, tantissimeubertose isolette la circondavano e mentre navigavano su una piccolaimbarcazione diretti verso l'Ilha Grande su cui vi era un vecchio rifugio dipirati, i delfini, sempre giocherelloni, li seguivano saltando vicino a loro espruzzandoli con l'acqua.
    In cantiereavrebbero interrotto il lavoro a luglio per circa dieci giorni e Mattia proposea Giada di raggiungerlo in Amazzonia, invito che la entusiasmò perché, fin daibanchi di scuola, era stata attratta da questa foresta in molti punti ancoravergine e definita da molti 'Paradiso naturale' .
    " Nonpensare neppure lontanamente che io ti possa condurre dove lavoro perché quellonon é certamente posto per fanciulle come te ma m'impegno a farti vivere giorniche non dimenticherai. Attrezzati come si deve e le emozioni non mancheranno.Faremo l'amore sotto secolari piante tropicali su terreni dove non filtra ilsole o su barche che navigano in mezzo ad enormi fiori acquatici o in bilico suqualche ponte fatto di liane. Sarà entusiasmante e farà parte dei nostrimagnifici ricordi legati al Brasile. Quando saremo vecchi ti dirò 'baby, tirammenti quella volta che durante un amplesso amoroso un coccodrillo ciguardava con occhi languidi?' " e così dicendo si era incurvato, tremava ebalbettava e l'imitazione era talmente divertente che Giada scoppiò a ridere e,con voce  querula:
    " Ed io tirisponderò 'no quello non lo ricordo ma mi sovviene quella volta che mentrecamminavamo nella foreste, all'improvviso, una bella scimmietta calatasi da unapianta ti abbracciò e ti baciò e tu, orgoglioso del tuo successo, mi guardastie mi dicesti che il tuo fascino era efficace in tutte le parti del mondo.' "
    Questa fu lavolta di Mattia a ridere di gusto: erano felici perché già pregustavano tutti igiorni che avrebbero trascorsi insieme.

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